vendredi 23 juin 2017

La medicina monastica e il giardino dei semplici - La Malva erba officinale verso la Chiesa di Santa Maria Assunta in Castellarano


La malva è una pianta medicinale usata in erboristeria per curare molti disturbi.

  • Tosse: le mucillagini sciolgono il catarro e alleviano l'infiammazione delle prime vie aeree

  • Stitichezza: le mucillagini della malva ammorbidiscono le feci e ne favoriscono l'eliminazione in modo molto dolce, tanto che questo lassativo naturale è indicato anche in gravidanza

  • Colite e sindrome dell'intestino irritabile

  • Infiammazioni del cavo orale, gengiviti e stomatiti

  • Laringiti e faringiti

  • Vaginit

Nel Medioevo le piante coltivate erano usate per la composizione di medicamenti semplici, cioè realizzati con una sola pianta o composti, prodotti da piante diverse combinate tra loro.
La tradizione continuò e venne incrementata nel Medioevo con l’istituzione dell’Hortus simplicium o Hortus medicus (detto anche viridarium nell’Alto Medioevo). L’hortus simplicium (sottinteso medicamentorum), il giardino dei medicamenti semplici, sorse presso i monasteri ed i conventi. Uno dei primi viridari fu fondato da Cassiodoro, già consigliere dell’imperatore Teodorico, che con la caduta dell’Impero Romano si ritirò dalla vita politica. Appassionato di medicina, scrisse le “Istitutiones divinarum et humanorum”, in cui raccomandava ai monaci di coltivare le piante medicinali e di studiare, trascrivendo e miniando, le fonti del passato, come Ippocrate, Dioscoride e Galeno.

Resta fondamentale il ruolo culturale e sanitario svolto dagli ordini monastici, che si occuparono dell’assistenza agli infermi per assolvere la missione caritatevole cui erano chiamati. Svolsero anche, avvalendosi delle fonti classiche, un’intensa attività di ricerca in campo farmaceutico, realizzando medicamenti di grande efficacia. I monaci produssero dei cataloghi ragionati di tutte le erbe coltivate ed utilizzate, chiamati Hortuli.

Gli hortuli erano raccolte di piante figurate in cui si descrivevano le caratteristiche e le virtù delle singole piante. In questo modo la conoscenza della medicina e dell’impiego delle piante officinali si diffuse rapidamente tra gli stessi ordini monastici

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